sabato 28 marzo 2020

STEP #04: L'entusiasmo nella mitologia greca

William-Adolphe Bouguereau (1825-1905) - The Youth of Bacchus (1884)
L’idea di entusiasmo ha un’origine religiosa e sacrale, lontanissima nel tempo. Già nella cultura greca antica, il termine si ritrova ampiamente utilizzato a designare un delirante trasporto psicofisico associato alla percezione di presenze ultraterrene; da qui il senso strettamente letterale della parola, ovvero la presenza della divinità nel corpo dell’invasato, ora suo interprete e ambasciatore terreno. Le radici semantiche di questa condizione esaltata si legano quindi a una dimensione di pura religiosità, un rapporto trascendente da rintracciare nei riti sacri e nella mitologia delle società occidentali arcaiche, in quanto la possessione della divinità era attribuita a quelle liturgie pagane che presupponevano uno stato di follia e di invasamento da parte della persona coinvolta. Era il caso, per esempio, delle Baccanti e delle Menadi dei riti dionisiaci, le quali, grazie all’ubriachezza o all’eccitazione erotica, raggiungevano una sorta di illuminazione estatica attraverso la quale entravano in diretto contatto col dio, oppure degli oracoli apollinei di Delfi come la Pizia, la Pitonessa che nella sua trance stabiliva la comunicazione allucinatoria con il dio Apollo. La manìa divina costituiva per gli uomini un dono esclusivo concesso dagli dèi, un modo “altro” per pervenire a un grado di preveggenza maggiore riguardo il loro destino.

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